Gira e rigira

Gira e rigira

Un calice per degustare

Gira e rigira: un calice unico, che rivoluziona il modo di degustare il vino. Lo propone Franco Parentini, proprietario di Vetrerie di Empoli, che modernizza quel particolare movimento del vino versato nel bicchiere e della mano che si muove delicatamente per ruotarlo e analizzarlo.

Un piccolo globo in metallo inserito tra l’apice dello stelo e la base del calice permette, con una singola, lieve carezza del pollice di imprimere un morbido movimento rotatorio al vino, in modo da consentirne la valutazione di limpidezza, colore e consistenza, delle note olfattive e delle sensazioni gustative.

“È un’idea semplice e riguarda la consuetudine che abbiamo noi italiani con il vino e con i gesti connessi al berlo, che non sono di tutti: dal sentirne l’odore al farlo ruotare nel bicchiere. ‘Gira e rigira’ consente, conversando a tavola, di far decantare il vino con un movimento elegante, naturale, senza più alcun imbarazzo o sensazione di inadeguatezza”.

Franco Parentini

Esame visivo, limpidezza

La luce riflessa nel bicchiere viene accelerata dal movimento rotativo, consentendo una miglior valutazione di limpidezza, vivacità e lucentezza. Il movimento consente inoltre di rilevare immediatamente e valutare l’eventuale presenza di particelle. La rotazione consente altresì una miglior valutazione dei vini con scarsa trasparenza (es. rossi invecchiati), in quanto è possibile analizzare il vino da diverse “viste” senza necessità di posizionare il bicchiere in diverse posizioni.

Esame visivo, colore

La rotazione naturale concentra una maggior superficie di vino sul bicchiere. Il movimento agevola l’analisi di tonalità, sfumature (indice di stato evolutivo), intensità e lucentezza del colore. Le valutazioni possono essere effettuate osservando il vino da diverse angolazioni, senza muovere il bicchiere.

Esame visivo, consistenza

Il movimento rotativo consente di uniformare ed omogeneizzare il velo di liquido sulla parete del bicchiere. Risulta possibile quindi una valutazione più accurata ed oggettiva sulla velocità di caduta delle lacrime, sull’ampiezza degli archetti e su come il vino si ricompone all’interno del bicchiere.

Esame olfattivo

La rotazione del bicchiere garantisce una formazione più omogenea dell’imbuto odoroso. Una rotazione lenta consente una ‘preview’ su profumo ed evoluzione del vino; una successiva rotazione più intensa consente di caratterizzare le categorie olfattive e di valutare meglio intensità, complessità e gradevolezza del vino.

Esame gustativo

Un’intensa rotazione, effettuata in via propedeutica rispetto all’esame gustativo, consente di omogeneizzare le componenti gustative del vino (cosiddetto estratto secco) e di affinare la percezione delle sensazioni gustative ‘morbide’ – da zuccheri e sostanze gliceriche – e ‘dure’, da acidi, sali e tannini.

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